Consigli e strategie per affrontare e alleviare il dolore cronico alla schiena nella vita quotidiana.
Il dolore cronico alla schiena è una delle sfide più significative nella vita di molte persone perché influenza non solo la vita quotidiana e la capacità di svolgere attività “normali”, ma anche il benessere generale. Quando si tratta di gestire questo tipo di dolori, ed è stato accertato che si tratti di dolore cronico, i farmaci oppioidi possono diventare un elemento importante nel regime terapeutico.
Tuttavia, l'uso di questi farmaci può portare con sé alcuni effetti indesiderati comuni ma poco noti come la stitichezza.
In questo articolo cercheremo di capire come affrontare efficacemente il dolore cronico alla schiena, mettendo in luce anche le strategie per gestire la stitichezza correlata all'uso di oppioidi.
Una storia vera: Neal e il suo mal di schiena cronico
A volte il primo bisogno di chi soffre per dolori cronici è sapere di non essere solo. Ci si sente meno sfortunati, meno predestinati e si ha più forza e, grazie alle storie altrui, ci si ritrova e si inizia a credere che sia possibile una risoluzione del problema grazie alle cure.
È accaduto questo anche a Neal che ha rilasciato questa intervista nella quale racconta il suo approccio iniziale alla malattia e alla ricerca di cure adeguate ed efficaci.
Ascolta la storia di Neal
Guarda la testimonianza di un paziente affetto da dolore cronico
Cos’è il mal di schiena cronico?
Quando diventa cronico, il dolore persiste per mesi, persino anni, si può trasformare in una condizione con cui molti pensano sia necessario imparare a convivere. In realtà c’è più di una possibilità di trovare sollievo con il supporto medico.
Si dice che il mal di schiena è cronico quando il dolore, localizzato intorno alla colonna vertebrale, persiste per almeno 3-6 mesi3, arrivando a compromettere la qualità della vita quotidiana del paziente.
Principali cause del dolore alla schiena cronico
Il dolore alla schiena può derivare da una varietà di cause, inclusi problemi muscolari, lesioni, malattie degenerative, problemi posturali o anche di natura psicosomatica (più raramente).
Per questo motivo, cioè per l’ampiezza del ventaglio delle origini del dolore, non è possibile individuare con precisione una ragione scatenante. Questo determina la necessità di analizzare a fondo il mal di schiena con lo specialista che, attraverso una serie di esami diagnostici, potrà riuscire a individuarne le cause e studiare un relativo piano terapeutico su misura.
Terapie ed effetti indesiderati
In questa battaglia, gli oppioidi possono essere inclusi nel piano terapeutico dal medico perché questi farmaci sono considerati uno strumento valido per un controllo ottimale del dolore1. Tuttavia, come abbiamo visto nella storia di Neal, è importante essere consapevoli degli effetti indesiderati più comuni che possono accompagnare il loro uso, in particolare per quel che riguarda la stitichezza.
Cos’è la stitichezza correlata all’uso di oppioidi
Gli oppioidi possono offrire un significativo sollievo dal dolore ma è importante riconoscere e gestire proattivamente uno dei loro effetti indesiderati più comuni: la stitichezza2. La costipazione indotta da oppioidi, anche chiamata CIO, è – sinteticamente - una conseguenza diretta dell'azione degli oppioidi sull’intestino e richiede un approccio specifico per essere efficacemente gestita.
Dunque, se il trattamento con oppioidi che stai seguendo, i sintomi e il tuo malessere ti suggeriscono di pensare alla stipsi o stitichezza indotta da oppioidi (CIO), ricorda che si tratta di una condizione molto diversa dalla stipsi funzionale e i trattamenti comunemente utilizzati, come lassativi o modifiche allo stile di vita, potrebbero risultare inefficaci.
Parlane con il tuo medico di fiducia: potrà consigliarti il trattamento più appropriato in base alla tua condizione.
Approccio al dolore cronico alla schiena e dialogo con il medico
Affrontare il dolore cronico alla schiena richiede una comunicazione aperta e onesta con i professionisti sanitari.
Quando si parla di dolore cronico, infatti, è importante che la relazione tra medico e paziente sia il più possibile costante e schietta, proprio perché lo specialista ha bisogno di raccogliere più feedback e indicazioni possibili dal paziente per strutturare un piano terapeutico non solo efficace, ma anche e soprattutto personalizzato e specifico per le esigenze del paziente.
Discutere delle proprie esperienze, delle difficoltà e delle preoccupazioni, può aiutare a identificare le soluzioni più efficaci, e può aiutare anche a risolvere tempestivamente effetti indesiderati dei farmaci, come la CIO.