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Dolore cronico, ne soffrono 2 italiani su 10
Convivere con il dolore cronico è una realtà quotidiana per quasi 10 milioni di italiani a cui la patologia condiziona in modo rilevante la vita in tanti ambiti, dal lavoro alle sfere più intime. Sono il 19,7% degli italiani maggiorenni: due su dieci. Le donne sono più degli uomini: il 21,2% contro il 18,1% di sesso maschile1.
Il percorso del paziente inizia dalla consapevolezza
Sopportare, convincersi che il silenzio non porterà a niente di buono, quindi rivolgersi a un medico e cercare – spesso faticosamente – di trovare una soluzione e poi provare, provare, provare ancora fino ad arrivare ad un protocollo terapeutico soddisfacente.
Convivere con il dolore cronico non è solo gestire il momento doloroso, ma è anche affrontare una serie di conseguenze che possono influire sulla qualità della vita. Affrontare efficacemente il dolore cronico richiede un approccio olistico e personalizzato, non limitato ai soli rimedi al bisogno.
È nel momento in cui il paziente comprende il bisogno di parlarne con qualcuno che inizia il percorso verso la ricerca di una strategia che possa essere, allo stesso tempo, efficace e coerente con la necessità di mantenere una vita quotidiana il più possibile normale e serena.
Chi soffre di dolore cronico […] sperimenta vincoli alle proprie forze e capacità, subisce il costo economico e sociale dei condizionamenti e, spesso, anche conseguenze sul benessere psico-fisico, sino a forme di depressione. Il dolore cronico con intensità moderata o severa è una patologia ingombrante nella vita dei singoli malati e relativi familiari1.
Le maggiori difficoltà quotidiane nei pazienti affetti da dolore cronico
Un’indagine condotta da Censis nel nostro Paese1 ha evidenziato alcune delle difficoltà percentualmente più rilevanti alle quali le persone che soffrono per il dolore cronico possono andare incontro:
- il 60,2% ha difficoltà nel sollevare oggetti
- il 59,3% non riesce a svolgere attività fisica
- il 50,5% ha disturbi del sonno e non riesce a dormire in modo soddisfacente
- il 49% ha difficoltà a camminare e nella mobilità in generale
- il 48,5% non riesce a svolgere le faccende domestiche
- il 36,8% ha difficoltà nella partecipazione ad attività sociali
- il 22,7% ha difficoltà nelle relazioni sessuali
- l’11,1% ha dovuto smettere di lavorare e non può più farlo
Comprendere il dolore cronico
Prima di tutto è fondamentale comprendere cosa significa vivere con il dolore cronico. A differenza del dolore acuto, che è temporaneo e spesso causato da specifici danni o malattie, il dolore cronico esiste e persiste al di là di cause evidenti.
Riguardo alla frequenza con cui ai malati capita di provare dolore, dalla ricerca1 è emerso che:
- il 16% ne soffre sempre, di continuo
- il 27,6% ogni giorno
- il 37,1% più volte a settimana.
È chiaro che la vita quotidiana di una persona alle prese con il dolore cronico e che è quindi costretta a vivere con i condizionamenti della patologia, può essere molto complessa.
Il dolore cronico, in più, potrebbe richiedere spesso il ricorso a servizi e prestazioni sanitarie che hanno un costo nella quotidianità molto elevato. Ecco perché è possibile che, per i malati, tutto si svolga in un contesto di solitudine rispetto alle problematiche della propria patologia.
Ma sapere che c’è molto che si può fare per migliorare l’impatto del dolore sulla vita quotidiana, aiuta ad aprire la strada a soluzioni efficaci.
Trovare una soluzione efficace significa anzitutto cercarla
Gestire il dolore cronico non significa solo prendere un farmaco quando il dolore diventa insopportabile. L’antidolorifico generico preso autonomamente, senza consulto con il medico, potrebbe non costituire una soluzione, anche perché ciascun farmaco può avere effetti indesiderati, anche gravi.
Per gestire efficacemente il dolore cronico c’è bisogno di un approccio medico, proattivo e collaborativo che potrà includere terapie farmacologiche, modifiche dello stile di vita e terapie psicologiche.
Chi soffre di dolore cronico può pensare, a ragione, di non essere solo nella malattia e nella gestione delle difficoltà che essa comporta nella vita quotidiana. Confrontarsi con altri pazienti può essere molto utile.
Dolore cronico: non sei solo nella tua battaglia
Guarda e ascolta le storie di altri pazienti
Non solo conseguenze del dolore cronico ma anche effetti indesiderati dall’uso di farmaci
Nella gestione del dolore cronico abbiamo visto che l’approccio farmacologico può essere necessario, specialmente nei casi più severi. Proprio in questi casi, uno dei percorsi può prevedere l’uso di farmaci oppioidi.
Ogni classe di farmaci ha i suoi potenziali effetti indesiderati che è importante conoscere per poterne individuare presto i segnali e, eventualmente, intervenire tempestivamente e in modo appropriato.
Tra i più comuni legati all’uso di oppioidi c’è la stitichezza. Ma non si tratta di normale costipazione, bensì di una specifica condizione legata all’effetto del farmaco sul sistema gastro-intestinale. In questi casi specifici, infatti, si parla di Costipazione Indotta da Oppioidi (CIO) ed è uno degli effetti indesiderati più comuni2.
La stipsi da oppioidi può impattare pesantemente sul benessere generale e sulla qualità della vita. Può accompagnarsi a malessere fisico, dolore associato a mancata evacuazione, disagio psicologico, forte stress, suscettibilità e irritabilità, senso di frustrazione e impotenza. La stipsi rende più difficile continuare la terapia analgesica: i pazienti, in molti casi, sono indotti a modificare o interrompere l’assunzione del farmaco oppioide, compromettendone l’efficacia nel controllare il dolore3.
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L’obiettivo è tornare a una vita serena
Vivere con il dolore cronico è senza dubbio una sfida, ma con le strategie giuste e il supporto adeguato, è possibile gestire la condizione e migliorare significativamente la qualità della vita. Ricorda, la gestione del dolore è un percorso continuo che richiede pazienza, perseveranza e, soprattutto, un approccio proattivo al benessere personale.
La gestione del dolore non è solo una questione di trattamenti medici, ma anche di supporto emotivo, scambio di esperienze e adattamento dello stile di vita. Integrare queste componenti in un piano di cura comprensivo non solo allevia il dolore, ma rafforza anche il senso di controllo sulla propria vita, riducendo l'isolamento che spesso accompagna questa condizione.
Ricorda, non sei solo in questa battaglia. Con il supporto adeguato dei professionisti della salute, il sostegno di amici e familiari, e l'accesso a risorse e comunità, è possibile non solo gestire il dolore cronico, ma anche vivere una vita piena e soddisfacente. Prendere in mano la gestione della propria salute è il primo passo verso il recupero e ogni piccolo progresso è un grande successo nel cammino verso il benessere.